Indice
Introduzione
Negli ultimi mesi, 3I/ATLAS (nota anche come C/2025 N1 ATLAS) ha continuato a sorprendere gli astronomi di tutto il mondo. Dopo le prime osservazioni che hanno confermato la sua natura interstellare, nuove ricerche hanno rivelato dettagli inaspettati sulla sua composizione, sulla sua luminosità e persino sulla sua probabile origine galattica. Questo oggetto non solo amplia le nostre conoscenze, ma potrebbe anche rappresentare una finestra unica sul passato remoto della Via Lattea.

Una cometa dominata da anidride carbonica
Grazie al James Webb Space Telescope, è stato scoperto che la chioma di 3I/ATLAS è dominata da anidride carbonica (CO₂), con un rapporto rispetto all’acqua tra i più alti mai osservati. Ciò indica che la cometa potrebbe essersi formata in una regione estremamente fredda, dove il ghiaccio d’acqua era raro ma la CO₂ poteva condensarsi facilmente.
La presenza dell’acqua e le prime emissioni OH
Nonostante la predominanza della CO₂, osservazioni con il telescopio Swift hanno rilevato anche emissioni di OH, un chiaro segnale dell’attività dell’acqua. Questo è sorprendente, dato che l’oggetto si trovava ancora a oltre 3 unità astronomiche dal Sole, dove normalmente l’acqua fatica a sublimare.
Polarizzazione estrema: un caso unico
Le osservazioni polarimetriche hanno mostrato un ramo negativo profondo e stretto nella polarizzazione della chioma. In termini semplici, la luce diffusa dalle particelle della cometa si comporta in modo radicalmente diverso rispetto a tutte le comete del Sistema Solare studiate finora. Ciò potrebbe indicare che la superficie e i grani di polvere di 3I/ATLAS hanno proprietà mai viste prima.
Un oggetto anormalmente massiccio
Secondo l’astrofisico Avi Loeb, l’assenza di significative deviazioni non gravitazionali nel moto di 3I/ATLAS implica che si tratti di un corpo molto più massiccio del previsto. Questo solleva nuove domande sulla sua densità e sul reale rapporto tra il nucleo e la chioma attiva.
La cometa più antica mai osservata?
Uno studio recente suggerisce che 3I/ATLAS provenga dal disco spesso della Via Lattea, popolato da stelle vecchie e a basso contenuto metallico. Se confermato, significherebbe che 3I/ATLAS è probabilmente la cometa più antica mai osservata, portando con sé tracce della storia primordiale della nostra galassia.
Coda in evoluzione e nuove immagini spettacolari
Le immagini raccolte da astronomi professionisti e amatori hanno mostrato l’evoluzione di una coda ben visibile, conferma dell’attività crescente del nucleo man mano che si avvicina al Sole. Queste osservazioni ci permettono di seguire in diretta la trasformazione di un corpo interstellare mai visto prima così da vicino.
Il futuro di 3I/ATLAS

Perielio: 29 ottobre 2025 a circa 1,4 UA dal Sole.
Distanza minima dalla Terra: circa 1,8 UA (270 milioni di km).
Osservabilità: nelle prossime settimane la cometa sarà parzialmente nascosta dal Sole, ma tornerà visibile a fine 2025, offrendo nuove opportunità di studio.
Dopo questo passaggio, 3I/ATLAS si allontanerà definitivamente dal Sistema Solare, portando con sé i segreti della sua origine interstellare.
Conclusione
3I/ATLAS non è una semplice cometa: è un messaggero interstellare che ci racconta storie di mondi lontani e di epoche antichissime della nostra galassia. Le sue proprietà uniche – dalla composizione ricca di CO₂ alla polarizzazione estrema – la rendono un laboratorio naturale per la scienza, destinato a lasciare un’impronta indelebile nella storia dell’astronomia.

